MODELLO ORGANIZZATIVO
231/01 D.LGS
Certificazioni e Modelli Organizzativi
MODELLO ORGANIZZATIVO 231/01 D.LGS
231/01 D.lgs
Modello organizzativo 231/01 D.Lgs: tale decreto legislativo introduce la responsabilità amministrativa degli Enti. Per questi ultimi si intendono soggetti quali:
- Società di capitali
- Enti pubblici
- Società di persone
- Fondazioni
- Associazioni riconosciute
La 231 prevede, inoltre, la redazione di un Modello Organizzativo (MOG) al fine di preservare l’Ente e i propri vertici da sanzioni penali, qualora venissero ritenuti responsabili di reato. Pertanto, aderire alla 231 diviene un’azione preventiva e cautelativa per i soggetti coinvolti e gli scenari giudiziali delle società.
IL D.LGS 231/01
Un punto di svolta…
poiché ha introdotto il concetto di responsabilità amministrativa dell’azienda per reati commessi da persone fisiche che operando in nome e per conto della stessa abbiano procurato un profitto alla società e/o danni a persone, a cose, o all’ambiente.
231/01
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La Ratio nella norma
Con tale legge il noto principio del “societas delinquere non potest” viene pertanto superato dalla diretta responsabilità dell’azienda per i fatti penali commessi dai propri amministratori, dirigenti, dipendenti e collaboratori anche non alle dirette dipendenze.
Le fattispecie di reati penali che prevedono una responsabilità diretta dell’azienda, sono molteplici e coinvolgono una serie di materie nelle quali il confine tra un comportamento lecito ed uno penalmente rilevante è molto sottile, basti pensare in maniera esemplificativa al reato di lesioni gravi colpose per omissione della disciplina prevista in materia di sicurezza sul luogo di lavoro. (D.Lgs 81/08).
Dal 2001 anno di entrata in vigore della normativa ad oggi, sono progressivamente state introdotte nuove tipologie di reato che comportano una Responsabilità Amministrativa per l’azienda: il numero attuale arriva ad oltre 155 differenti fattispecie di reato, ed altre sono allo studio da parte del Legislatore, sui principali temi di interesse sociale.
40 ANNI
DI
ESPERIENZA
DETTAGLI DEL MODELLO
Cos’ è un modello 231/01
Il D.Lgs. 231/01 prevede una deresponsabilizzazione dell’azienda, supportata anche dalla giurisprudenza, qualora la medesima società si sia dotata ed abbia applicato un Modello Organizzativo ed un Codice comportamentale così come previsto dalla normativa, attribuendo ad un Organismo di controllo poteri di controllo e verifica indipendenti rispetto all’azienda. Le principali Associazioni di categoria secondo quanto previsto dall’art. 6, co. 3, hanno predisposto delle Linee Guida approvate dal Ministero della Giustizia utili per la realizzazione dei Modelli 231/01, che possono essere scaricate nella apposita sezione dedicata ai materiali di lavoro.
Nonostante da anni si parli di Certificazione dei Modelli Organizzativi 231/01, è fondamentale ricordare che il giudizio finale sulla validità, correttezza ed attuazione del Modello compete esclusivamente al Giudice ed all’Organo di Polizia Giudiziaria (Guardia di Finanza) di cui il Giudice si avvale in fase di indagini.
Per tali motivi nella realizzazione del Modello 231/01 le Linee Guida possono essere considerate un utile faro, ma il Modello deve essere sempre predisposto su misura della singola realtà aziendale, per evitare inutili appesantimenti sull’operatività o peggio una mancata attuazione delle regole comportamentali stabilite nei protocolli di prevenzione e nel Modello medesimo.
MODELLO
ORGANIZZATIVO
DETTAGLI DEL MODELLO
Le sanzioni per l’azienda
Le sanzioni previste dalla normativa, variabili a seconda della fattispecie e della gravità del reato commesso, sono sia di tipo pecuniario fino ad € 1.549.000,00, sia di tipo interdittivo, quali la sospensione dell’esercizio dell’attività fino a due anni, la sospensione o revoca della autorizzazioni / licenze / concessioni, il divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione, l’esclusione da finanziamenti / agevolazioni / contributi. Tali sanzioni sono sostanzialmente in grado di decretare di fatto la fine dell’azienda coinvolta a propria insaputa in un reato penale commesso dai propri collaboratori.
Le Sanzioni Interdittive possono essere applicate agli Enti sprovvisti di un Modello Organizzativo 231/01 anche in fase cautelare, ovvero prima ancora del giudizio durante le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero, qualora il Giudice ravvisi gravi indizi di colpevolezza ed il concreto pericolo di reiterazione del reato.
adottare il modello è obbligatorio?
L’adozione di un Modello Organizzativo 231/01 allo stato attuale non è un obbligo di legge. Si rilevano localmente specifiche normative, che impongono in taluni casi l’adozione del Modello per poter contrarre con la Pubblica Amministrazione o per ricevere specifici accreditamenti. A titolo esemplificativo si ricorda che la Regione Lombardia prevede l’obbligo di dotarsi di un Modello 231/01 per gli Enti di Formazione che vogliano chiedere/mantenere l’accreditamento presso l’Albo regionale degli operatori per i servizi di istruzione e formazione professionale. Analogamente sempre la Regione Lombardia in ambito sanitario impone alle ASL di richiedere per l’accreditamento delle strutture private di ricovero e case di cura, l’adozione del Modello 231/01. Altri casi analoghi si rilevano in Calabria, dove la Regione non stipula o rinnova convenzioni con Enti che non si siano dotati di un proprio Modello Organizzativo 231/01. Anche la Regione Abruzzo impone l’adozione del Modello 231/01 agli Enti dipendenti e strumentali della Regione, alle società controllate e partecipate dalla Regione medesima, con esclusione degli Enti pubblici non economici.
Al di fuori di tali specifici casi, dotarsi di un Modello Organizzativo 231/01 non è un obbligo, ma esserne sprovvisti significa correre costantemente il rischio di incorrere in sanzioni tali da mettere in seria difficoltà tutta l’organizzazione aziendale, specialmente in ambito di salute e sicurezza ed ambientale. E’ opportuno infine ricordare che secondo Giurisprudenza ormai consolidata, gli Amministratori che non adottino un Modello Organizzativo possono essere oggetto di azione sociale di responsabilità ex Art. 2393 C.C. da parte dei soci danneggiati a seguito di una sanzione per responsabilità amministrativa di cui al D.Lgs 231/01, in quanto nell’ambito del loro operato avrebbero dovuto tener conto di tale normativa e dotare l’organizzazione dello strumento di protezione: il Modello 231/01.
L’ultima novità introdotta dal legislatore per incentivare l’adozione dei Modelli 231/01 la troviamo in ambito di Rating di Legalità, di cui diamo ulteriori dettagli nello spazio seguente.